DOP, IGP, spremuto a freddo, biologico: come leggere l’etichetta e scegliere un olio extravergine di oliva di qualità.
L’olio extravergine di oliva è una delle eccellenze del nostro territorio ma, proprio per questo, incappare nelle fregature è molto facile. Scegliere l’olio extravergine di oliva richiede quindi qualche attenzione e molte delle informazioni che ci servono sono riportate proprio in etichetta. Sarà quindi sufficienze leggere bene per capire se quello che stiamo acquistando è un olio di qualità.
Olio extravergine di oliva: la scelta
Una prima discriminante è proprio il prezzo. Gli oli extravergini costano, pertanto sarebbe meglio diffidare delle bottiglie vendute a pochi euro. Chiaramente l’offerta del supermercato è limitata, quindi se volete essere certi della qualità, il primo consiglio è quello di rivolgersi ai produttori locali.
Per quanto riguarda l’olio EVO “commerciale” in etichetta devono essere riportate le seguenti informazioni: nome preciso del prodotto (extravergine, vergine, ecc), denominazioni di vendita, volume nominale e data di scadenza.
L’acidità di un’olio extravergine di oliva non deve mai essere superiore all’1% e il gusto, sebbene vari a seconda della zona di produzione, solitamente se piccante e amaro è indice di alta qualità e si presta per l’utilizzo a crudo. Un olio dal sapore più delicato invece è ottimo per le insalate e le verdure.
Scegliere un olio extravergine di oliva biologico poi vi permetterà di avere a disposizione un prodotto senza traccia di pesticidi, largamente utilizzati per contrastare le malattie degli ulivi. Inoltre, spesso viene fatto uso di correttori chimici per cancellare l’acidità dell’olio.
Un’ulteriore discriminante è la spremitura. Un olio extravergine di oliva spremuto a freddo (può essere scritto anche estratto o premuto a freddo) significa che la gramola dalla quale è stato estratto non è stata sottoposta a temperature superiori ai 27°C.
Olio a marchio DOP e IGP
Un’ulteriore garanzia per il consumatore è l’acquisto di olio extravergine DOP o IGP. I primi, infatti, grazie al disciplinare di produzione e ai controlli fatti da un apposito ente indipendente, sono protetti da contraffazione. Tale disciplinare riguarda tutte le fasi produttive, dalla coltivazione alla lavorazione passando per la raccolta.
Per quanto riguarda invece il marchio IGP, l’unico olio ad averlo ottenuto è il Toscano. Questo significa che solo il legame con il territorio è regolato da disciplinare, mentre tutte le altre fasi non lo sono. Ecco quindi la differenza tra le due certificazioni.
Ora che disponete di tutte le informazioni necessarie, la scelta di un olio extravergine di oliva di qualità sarà più semplice. Attenzione però, anche la conservazione è importante. Assicuratevi di riporlo in una bottiglia scura, in un luogo fresco e di consumarlo entro la data di scadenza prevista e comunque entro un anno dall’apertura.
Se cercate un modo per apprezzare appieno tutto il sapore dell’olio che avete acquistato, preparate un classico della mezzanotte: gli spaghetti, aglio, olio e peperoncino.